25 giugno 2009

LE LESIONI MUSCOLO-SCHELETRICHE CORRELATE ALL'USO DI UTENSILI VIBRANTI

Infatti l’esposizione a vibrazioni generate da utensili portatili è “associata ad un aumentato rischio di insorgenza di lesioni vascolari, neurologiche e osteoarticolari a carico del sistema mano-braccio”. E l’insieme di queste lesioni - definito sindrome da vibrazioni mano-braccio – è caratterizzato dalle seguenti componenti: - “la componente vascolare della sindrome è rappresentata da una forma secondaria di fenomeno di Raynaud definita “vibration-induced white finger” (VWF) dagli autori anglosassoni; - la componente neurologica è caratterizzata da una neuropatia periferica prevalentemente sensitiva con distribuzione multifocale oppure confinata alle dita delle mani, i cui sintomi sono costituiti da parestesie, riduzione della sensibilità tattile e termica, e limitazione della destrezza manuale e della capacità di manipolazione fine; - la componente osteoarticolare comprende lesioni cronico-degenerative (prevalentemente osteoartrosiche) a carico dei segmenti ossei ed articolari degli arti superiori, in particolare a livello dei polsi e dei gomiti”.E i disordini muscolo-scheletrici degli arti superiori “rappresentano un gruppo eterogeneo di lesioni infiammatorie e/o degenerative che comprendono sia ben definiti quadri clinici (es. tenosinoviti, sindrome del tunnel carpale) o radiologici (es. osteoartrosi) sia disturbi aspecifici (dolore, rigidità articolare, parestesie) ai quali non è attribuita una precisa definizione nosologica”.Lo studio si occupa in specifico delle possibili evidenze epidemiologiche nei problemi legati:- alle patologie del collo e del distretto collo-spalla (es. cervicalgie, cervicobrachialgie aspecifiche, sindrome tensiva nucale, sindrome cervicale, …);- alle patologie del gomito (es. epicondilite mediale o laterale del gomito);- alle patologie del distretto mano-polso-avambraccio (es. tendiniti, peritendiniti, tenosinoviti, malattia di De Quervain e dito a scatto in “operatori addetti alla macellazione e insaccatura di carne, lavori di sartoria e cucito, impacchettamento di prodotti vari e operazioni di assemblaggio, ovvero condizioni lavorative che comportano un’esposizione combinata a posture sfavorevoli e movimenti ripetitivi e di forza”);- alla malattia di Dupuytren (caratterizzata da “proliferazione nodulare del tessuto fibroso dell’aponeurosi palmare con conseguente contrattura e flessione permanente delle dita delle mani, in particolare del IV e V segmento digitale”);- ai disturbi muscolo-scheletrici aspecifici dell’arto superiore (ad esempio in relazione alle mialgie, artralgie, rigidità articolare, parestesie e sensazione soggettiva di gonfiore agli arti superiori in “lavoratori esposti a vibrazioni e stress ergonomico, in particolare nei forestali”); - alle osteoartropatie dell’arto superiore: ricordando che le possibili alterazioni osteoarticolari causate da vibrazioni trasmesse all’arto superiore rappresentano ad oggi “un tema controverso”.Nel documento sono presente alcune tabelle esplicative in relazione:- agli studi sulla possibile “associazione tra sindrome del tunnel carpale (STC) ed esposizione combinata a fattori di rischio ergonomico e vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio”; - alle “lesioni anatomo-radiologiche a carico degli arti superiori in lavoratori di fonderia esposti a vibrazioni mano-braccio generate da scalpelli pneumatici e in controlli che svolgevano lavoro manuale pesante”;- alla “prevalenza di entesopatia del gomito (sperone olecranico) in lavoratori di fonderia esposti a vibrazioni mano-braccio generate da scalpelli pneumatici e in controlli che svolgevano lavoro manuale pesante, in rapporto all’età e all’esposizione giornaliera a vibrazioni espressa in termini di accelerazione equivalente normalizzata a 8 ore di lavoro”.Riportiamo infine alcune delle conclusioni a cui giungono gli autori di questo lavoro: - “le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio svolgono un ruolo autonomo e dominante nell’insorgenza del fenomeno di Raynaud e di varie forme di neuropatia periferica prevalentemente sensitiva nei lavoratori le cui mansioni comportano un regolare e prolungato uso di utensili vibranti; - vi sono evidenze biomeccaniche che le vibrazioni di bassa frequenza e elevata ampiezza generate da utensili a movimento percussorio causano, in concorso con altri fattori di stress ergonomico, alterazioni cronicodegenerative a carico dei segmenti ossei e delle articolazioni degli arti superiori, in particolare a livello del polso e del gomito; - vi sono forti evidenze epidemiologiche e sperimentali che l’esposizione combinata a vibrazioni mano-braccio e fattori di rischio biomeccanico (ripetitività, forza, postura) è associata ad un elevato e significativo aumento dell’occorrenza di sindrome del tunnel carpale; - vi è una limitata evidenza, documentata da un piccolo numero di studi epidemiologici, di una possibile associazione tra malattia di Dupuytren e uso professionale di utensili vibranti; - vi sono insufficienti evidenze che l’esposizione a vibrazioni mano-braccio svolga un ruolo indipendente rispetto ad altri fattori di rischio biomeccanico nell’insorgenza di patologie muscolo-scheletriche sia aspecifiche sia clinicamente ben definite a carico del collo e degli arti superiori”.