4 novembre 2010

Il Governo guarda alle imprese per migliorare la sicurezza sul lavoro

Per rafforzare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro un nodo cruciale su cui intervenire sono le imprese. È per questo il Testo Unico voluto dal Governo punta su un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi che poggi sulla verifica di elementi sostanziali, come l’organizzazione del lavoro, l’applicazione distandard contrattuali, la formazione, superando quell’approccio documentale e cartaceo del passato. Una verifica che coinvolge tutti i livelli, in modo da non lasciare scoperte le attività svolte in appalto e subappalto, per innalzare lo stato delle tutele lungo tutta la filiera.
Significativo, in tal senso, lo strumento della patente a punti per l’edilizia, che consente con un approccio molto pragmatico per valutare l’impresa in termini di affidabilità relativamente alla salute e sicurezza per i lavoratori. Uno strumento che permetterà di mandare fuori mercato le aziende non in grado di garantire il rispetto dei livelli di tutela dei lavoratori che la legge impone e che vale come modello per la sua flessibilità, tanto che il legislatore ne ha prevista la possibile estensione ad altri settori di attività.
Allo scopo di elaborare i capisaldi su cui fondare questo sistema di qualificazione, che vedrà la luce in un decreto del presidente della Repubblica, è stato istituito nell’ambito della Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro – organismo nel quale si trovano rappresentate paritariamente le Amministrazioni pubbliche centrali, le Regioni e le parti sociali – è stato istituito un gruppo ad hoc di lavoro, nel quale si sta discutendo delle regole e delle procedure relative alla qualificazione delle imprese.
Regole e procedure che riguarderanno, in particolare, il funzionamento della c.d. “patente a punti” per gli edili, e la disciplina delle attività, prevalentemente manutenzioni con assegnazione in appalto, che siano destinate a svolgersi nei c.d. “ambienti confinati”.
Altri gruppi “tecnici”, sempre costituiti internamente alla Commissione consultiva, si stanno occupando di temi rilevanti e di grande attualità, quali, per tutti, la valutazione dello stress lavoro-correlato, per il quale si sta procedendo – come prevede la legge (articolo 28, comma 1-bis, del testo unico) – alla elaborazione di indicazioni metodologiche che conducano le imprese ad una completa e corretta valutazione di tale rischio.
Ma sono molteplici i fronti, anche non trattati nell’ambito della Commissione consultiva e dei suoi comitati, su cui è impegnato il Ministero del Lavoro per migliorare le condizioni di lavoro in tutte le imprese pubbliche e private. Tra tutti, l’avvio del Sinp, il Sistema informativo nazionale della prevenzione, e le diverse campagne di sensibilizzazione e comunicazione, per diffondere sempre più una cultura della prevenzione e della sicurezza.